*** Ohr Story #8 *** 

Trip #8: ACID ROCK

Nella direzione del rock post-psichedelico fecero molto bene i Guru Guru, presenti nel catalogo Ohr con due perle in long-playing a mezza strada fra un originalissimo miscuglio d’atmosfere claustrofobiche di tipologia spaziale ed esperimenti al limite della cacofonia elettrica.
I Guru Guru erano tra i più “antichi” gruppi tedeschi. Il batterista loro leader, Mani Neumeier, con il bassista Uli Trepte, dopo aver suonato free jazz a Zurigo con la pianista Irène Schweizer, si erano stabiliti nel 1968 vicino ad Heidelberg in una locanda chiamata »Haus Krone«, un ricettacolo per stravaganti hippie ed artisti spiantati. Con l’aggiunta del chitarrista Ax Genrich cominciarono a disciplinare le loro improvvisazioni utilizzando un particolare modo di comporre così impostato: suonare improvvisando, registrare l’esecuzione attraverso un buon registratore a cassette, ascoltare incessantemente per giorni interi l’esibizione, riflettere approfonditamente su ciò che stavano ascoltando e suonare di nuovo.
Attraverso questo bizzarro modo di procedere nacquero i loro primi due long playig. In poco tempo erano riusciti infatti a riconoscere certe strutture ricorrenti che perseguirono successivamente ripetendole consapevolmente. Con i Tangerine Dream di Edgar Froese, un altro glorioso gruppo tedesco e che vantò ben quattro incisioni con il marchio Ohr, si arrivò poi al rock elettronico più evoluto, dal suono delle creazioni estemporanee a quella che diverrà nota in seguito come Musica Cosmica.
Froese, attivo già dalla metà degli anni Sessanta con alcune formazioni amatoriali che si dedicavano al beat, aveva fatto perdere le sue tracce nel 1967 dopo aver pubblicato un singolo con i The Ones. Si trovava in Spagna come studente d’arte quando, grazie ad una serie di fortuite coincidenze, erano iniziate per lui una serie di frequentazioni con il pittore surrealista Salvador Dalí. Rientrato a Berlino avrebbe quindi dato vita ai Tangerine Dream, coniando il nome del gruppo da una strofa parzialmente trasformata della canzone dei Beatles, »Lucy in the Sky with Diamonds«. La prima line-up della band, ancora fortemente legata al rock psichedelico, era composta dallo stesso Froese alla chitarra elettrica, da Kurt Herkenberg (fondatore poi dei Curly Curve) al basso, da Volker Hombach al sassofono, da Lanse Hapshash alla batteria e da Wolfgang Sachse al canto. Dopo la partecipazione al grande festival di Essen organizzato da Kaiser & Company, i Tangerine Dream divennero una formazione ad assetto estremamente variabile che si dedicò per un certo periodo ad un rock rumoroso apprezzato soprattutto dal vivo.
Dopo il primo disco per la Ohr questo gruppo fu la punta di diamante tra le formazioni di rock elettronico tedesco e indubbiamente fu anche quella che più di ogni altra riuscì ad adeguarsi stilisticamente agli anni Settanta, introducendo di riflesso altre figure chiave come il solista Klaus Schulze e la band degli Ash Ra Tempel.
Schulze per la Ohr pubblicò solamente un album, »Irrlicht« nel 1972, giudicato fondamentale da critici ed appassionati, fu membro fondatore degli Ash Ra Tempel, situandosi fra i musicisti più vicini a Kaiser – almeno sino alla traumatica rottura avvenuta nel 1973 –, con il quale collaborò anche sotto il successivo marchio Kosmische Musik (si veda il magniloquente doppio album »Cyborg«).
Da quel momento divenne evidente il motivo dell’interesse di Kaiser per le sinfonie spaziali. In esse la spaccatura profonda rispetto al pop-blues-rock era evidente. Nei trascorsi era rimasto assai deluso dagli atteggiamenti dei propri idoli musicali anglofoni, dai suoi colleghi (giornalisti e musicologi) e dalle pretese valutarie delle case discografiche di maggior successo, che invece di unire avevano sempre giocato a dividere. Si trattava di tutte quelle realtà che pochi anni prima avevano acceso in lui forti speranze.
Gli Ash Ra Tempel contribuirono poi in maniera determinante alla maturazione del cosiddetto space rock, attraverso il loro primo album omonimo e parzialmente con i successivi.





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