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Sulla scia della major »Metronome«, che come detto distribuiva tra le altre le produzioni Ohr, anche
l’azienda chimica »BASF« volle entrare nella scena della musica destinata ai giovani. A capo della
sussidiaria label Pilz, la »BASF» aveva messo inizialmente come responsabile, su espresso
suggerimento di Rolf-Ulrich Kaiser, un editorialista della »Deutsche Grammophone«, tale Jürgen
Schmeisser, mentre il logo micète venne commissionato al noto cartellonista tedesco Holger
Matthies.
Kaiser e Schmeisser si erano conosciuti (e già “scontrati”) esattamente un anno prima, quando
Kaiser aveva curato le note di copertina della stampa tedesca della raccolta Atlantic in triplo LP
»Woodstock · music from the original soundtrack and more«. Lo stesso Schmeisser aveva dalla sua
preparato su commissione le note di copertina per questa pubblicazione ma alle due versioni la
succursale tedesca della Atlantic aveva preferito quelle di Kaiser. Fortunatamente per lui, le
riflessioni di Schmeisser non andarono perdute e sarebbero state utilizzate dalla Polydor per una
sorta di triplo album “gemello”.
Comunque sia, Schmeisser proveniva dalla produzione di opere di musica classica e possedeva
curiosamente una predilezione per le band di rock pesante tra cui i Virus, che pubblicarono per la
Pilz nel 1971 l’album »Though«. A dire il vero, questa band aveva già registrato direttamente per la
»BASF« l’album »Revelation«, uscito sempre nello stesso anno.
Le altre formazioni che Schmeisser produsse per la Pilz furono: Dies Irae, Ardo Dombec e
McChurch Soundroom. Tutte queste erano rock band di un certo spessore ma che sfortunatamente
non ottennero il successo sperato, scomparendo rapidamente nel nulla. Prima di dover lasciare
totale campo libero a Kaiser, Schmeisser curò alla fine del 1971 una raccolta natalizia molto
interessante, intitolata »Heavy Christmas«.
Nello stesso anno comparvero nel catalogo Pilz anche due album della casa di produzione
»Badenia-Sommer«, »Imaginations of Light« del duo etnico Flute & Voice e »Schmetterlinge«
della pop band Joy Unlimited.
Quando nell’estate del 1971 Kaiser era andato a contrattando con la »BASF« la distribuzione di
quegli album che la »Metronome« non sarebbe stata interessata a pubblicare e distribuire sotto
marchio Ohr, la sua idea era chiara: quella di trasformare la Pilz in un’etichetta dedicata al nuovo
folk tedesco. Nella pratica però, parallelamente ad una serie di album chiaramente su quella
falsariga, anche la Pilz sarebbe divenuta in breve tempo un’etichetta multiforme, come la Ohr di
quel periodo.
Kaiser aveva voluto inoltre che l’ufficio per la distribuzione dei dischi marchiati Pilz (ubicato ad
Amburgo, in Heller Strasse 76) rimanesse affidato a Ulrich Rützel per tutta la breve esistenza
dell’etichetta. Negli anni Ottanta Rützel avrebbe poi fondato l’etichetta »Erdenklang« e a quanti gli
chiesero conto della sua esperienza con l’enigmatica figura di Kaiser, egli narrò del suo enorme
talento nel campo delle pubbliche relazioni e del marketing, di come riuscisse a mantenere vivi i
contatti con tutte le riviste musicali della Germania Occidentale, della Francia e della Svizzera, di
come curasse in prima persona, per ogni uscita discografica sia Ohr che Pilz, schede tecniche
dettagliate per i critici musicali. Inoltre, assieme alla giornalista Petra Strenzke, aveva fonfato anche
una rivista quindicinale in un curioso formato “press kit”, la »Deutsche Popszene«, attiva nelle
pubbliche relazioni Ohr & Pilz e con approfondimenti sui vari musicisti nonché sulla scena sociale
e politica del tempo.
Tutto il materiale cartaceo in ciclostile veniva poi spedito con un corredo fotografico, assieme a dei
poster in tirature limitatissime, alle varie redazioni nazionali e straniere, alle stazioni radio e a
quelle televisive. Trattasi di veri e propri cimeli in formato promozionale molto difficili da trovare
oggigiorno.
Per merito di un sempre indaffarato Kaiser, la Pilz contribuì in qualunque caso anch’essa a lanciare
altri fenomeni musicali dell’epoca. Anche per questa etichetta, come già fatto per la Ohr, Kaiser
curò almeno una raccolta dall’emblematico titolo »Rapunzel - Neue Deutsche Volksmusik«
(Raperonzolo - La nuova musica popolare tedesca). Con lo stesso nome, “Rapunzel”, fu organizzato
nel 1972 un tour promozionale Ohr & Pilz. Kaiser era stato particolarmente abile nel richiamare un
gran numero di redattori d’importanti riviste e giornali tedeschi che s’interessavano di musica ma
non solo. Le date avevano ospitato i concerti degli Emtidi, dei Wallenstein, degli Ash Ra Tempel, di
Jerry Berkers e di Witthüser & Westrupp a Wuppertal, Mönchengladbach e Kirchberg.
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