*** Ohr Story #14 *** 

Trip #14: COSMIC MUSIC

I primi in Germania ad usare il termine “musica cosmica” furono i Limbus. Si trattava di un trio appartenente alla scena underground della città universitaria di Heidelberg capitanato dal bavarese Gerd Kraus, un musicista che aveva teorizzato già nel 1967 un originale concetto di libera improvvisazione. Per il loro disco d’esordio »New-Atlantis«, registrato in studio nel 1968 e pubblicato dalla »CPM« l’anno successivo, utilizzarono una grafica ispirata ad un oggetto volante non identificato e un emblematico sottotitolo: »cosmic music experience«. Nel caso specifico però, la terminologia venne mutuata dalle produzioni futuribili di John Coltrane e della Sun Ra Arkestra.
Quando Kaiser andò teorizzando il concetto di Musica Cosmica, non partì di certo dagli esperimenti sonori delle formazioni a lui più vicine, come ad esempio quella dei Limbus. Inizialmente aveva cercato semplicemente d’indirizzare i musicisti che gli erano amici verso una consapevolezza extrasensoriale dell’universo, attingendo per le sue lezioni da una serie di opere letterarie di ricercatori, studiosi e scrittori i cui lavori risultavano piuttosto dibattuti, come quelli degli psicologi statunitensi Ralph Metzner, Richard Alpert e Timothy Leary, di Sergius Golowin, il bibliotecario ed archivista svizzero appassionato d’esoterismo, e del filosofo Oscar Kiss Maerth, noto questo ultimo in Italia più per le vicissitudini legate alla sua fiorente attività nel campo della produzione di scarpe sportive e per il rapimento della figlia Gaby, avvenuto nel 1982 a Moltrasio, più che per il suo inquietante trattato sulle scimmie cannibali »Il principio era la fine«.
Kaiser si era convinto che alcune facoltà supersensoriali fossero ancora presenti nell’animo umano ma a causa di una presunzione onnisciente e di un materialismo imperante in tutti i campi del sapere e dell’arte, l’uomo avesse perduto completamente la capacità di utilizzarle.
L’esperienza cosmica non avrebbe dovuto quindi iniziare con un’esplorazione di ciò che risultava rappresentabile per il tramite dei ricettori sensoriali. Per una pacifica armonia dei sensi si sarebbe dovuto procedere con il dissolvimento di ogni ego individuale, di ogni spazio esterno misurabile, concentrandosi quindi maggiormente sul “concetto di tempo”. Kaiser, abbandonato il suo precedente impegno politico, era divenuto d’un tratto un “teorico new age” alla ricerca di una nuova armonia cosmica che non contemplasse il linguaggio e, almeno inizialmente, riuscì ad indirizzare con il suo estro e la sua intelligenza molti degli artisti che erano stati scritturati e messi sotto contratto Ohr. Tra questi vi furono anche i Tangerine Dream che, guarda caso, sarebbero andati intitolando il loro terzo lavoro discografico »Zeit« (tempo). Musica da considerare come un viaggio nel tempo, con lo scopo principale della perdita dell’Io, più che un’esplorazione multisensoriale dello spazio.
In seguito furono gli insegnamenti personali di Timothy Leary a condizionare Rolf-Ulrich Kaiser che giunto nel vicolo cieco della deformazione musicale di queste filosofie, con alcune affermazioni parascientifiche dello stesso Leary (a proposito dell’energia cosmica che attraverso la musica penetrerebbe nel DNA umano in maniera più diretta, rispetto al linguaggio), si ritrovò incuneato tra un pensiero fortemente antiscientifico e l’inesperienza su come muoversi per far quadrare i conti; cosa assai importante anche e soprattutto per una impresa che era nata sotto la stella del business discografico.
Kaiser si illuse a quel punto che il mercato e gli artisti sotto contratto fossero maturi al tal punto d’accettare le sue idee, quelle cioè di un “movimento new age omnicomprensivo” un po’ troppo in anticipo sui tempi. Si trattò a tutti gli effetti di un punto di non ritorno poiché il boss della Ohr era ingenuamente convinto che i suoi amici musicisti l’avrebbero seguito ad oltranza per la creazione di una Musica Cosmica strettamente legata ad un processo di vita molecolare. I musicisti sarebbero finiti per fungere da medium, non più semplici persone in carne ed ossa, con le loro genialità, debolezze, i loro difetti o le loro smanie di grandezza. Il tutto per la creazione di vibrazioni elettroacustiche e campi di luce che si sarebbero dovuti fondere organicamente con quella che egli cominciò a chiamare anche musica cellulare. Questi automi umani, al servizio di una nuova schiera d’ascoltatori a digiuno di sacro, sarebbero stati in seguito etichettati da Kaiser con il nomignolo di Cosmic Jokers.





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