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Come detto, dopo una serie di rocambolesche evasioni e nuove incarcerazioni, Timothy Leary era
riuscito a riparare in Svizzera. In quel contesto si riprese l’ormai desueto messaggio del “potere dei
fiori”: il Flower Power. L’ascolto ad esempio della musica psichedelica del decennio precedente
era, secondo gli attivisti in campo, possibile soltanto sotto l’influenza di quelle stesse sostanze che
avevano contribuito a crearla, definite ora “droghe spaziali”. I tempi erano ovviamente cambiati e
l’alterazione delle percezioni sopravviveva ormai solamente nelle varie mode hippies europee e nei
raduni per gli adolescenti.
Il Flower Power era stato in pratica già fagocitato dal business, soprattutto per quanto riguardava le
arti visive, la letteratura ed il cinema, ma la musica secondo Kaiser doveva rimanere ancorata al trip
a base di mescalina, psilocibina ed LSD, almeno per poter conservare una parvenza musicale degna
della terminologia »rock« del decennio precedente.
Per la cronaca, l’LSD era divenuta illegale negli Stati Uniti a partire dal 1967, lo stesso anno in cui
l’embrione della scena hippie si era schiuso a San Francisco. Le grandi famiglie allargate, le così
chiamate comuni, erano diventate ad un tratto il guscio protettivo per i giovani della controcultura
americana e non solo. Proprio all’interno di questi crogiuoli fatti di sesso, droga e rock’n’roll era
iniziata l’orda ricreativa con l’LSD, non di certo la prima, ma sicuramente quella meno controllata e
più cialtronesca, nonché totalmente illegale.
Nelle comuni dell’Europa continentale, soprattutto in quelle presenti nei territori dell’Olanda e della
Germania Federale, si era ascoltata la musica hippie, quella meglio conosciuta come rock
psichedelico, long playing di gruppi prevalentemente inglesi ed americani. Questa era una musica
spaesante per l’epoca, ricca di improvvisazioni ipnotiche, influssi multipli provenienti tanto dai raga
indiani quanto dai primi marchingegni musicali elettronici.
Quelle canzoni avevano regalato però a tanti giovani una pioggia di note euforiche durante le loro
tristi giornate trascorse in quelle altrettanto tristi città lastricate di cemento, mentre i testi, quasi
sempre bizzarri e surreali, s’incentravano su qualche sorta d’esperienza mistica e sul concetto di
viaggio. La missione celeste di questi ragazzotti controcorrente era divenuta però in breve tempo
puro business e questo accadde quasi subito in Gran Bretagna.
Per quanto riguarda invece la Germania Ovest, mano a mano che la moda psichedelica aveva perso
vigore un po’ dappertutto, le menti teutoniche avevano ripreso quel vecchio mantra del verbo
lisergico rivisitandolo. Ora il viaggio non veniva più inteso in maniera introspettiva ma come
avventura ai confini di un microcosmo sociale, collegato poi per fini discografici ad una “formula
sonora spaziale”, questo perché la nuova musica psichedelica tedesca miscelava elementi
fantascientifici ad effetti elettronici che richiamavano alla mente lontane galassie, pianeti misteriosi
e stasi non tanto paradisiache, che si volgevano cioè maggiormente ad un nulla cosmico tutto
interiore ed esistenziale per certi versi.
Il big bang in tal senso era accaduto nel gennaio del 1971 quando i Tangerine Dream si erano
trovati sicuramente inconsapevoli a decodificare con i loro suoni, e il loro disco »Alpha Centauri«,
le esperienze in musica dei nuovi corrieri cosmici, diretto proseguimento sonoro del racconto di
Timothy Leary dedicato agli alchimisti bio-chimici. Rolf-Ulrich Kaiser se n’era andato dallo studio
di registrazione dopo due giorni inconcludenti, la sera prima vi era stata anche una discussione tra la
band ed il produttore, che stava cercando semplicemente di guidare i musicisti verso un nuovo
modo di suonare.
Il pomeriggio del terzo giorno allo »Studio Dierks« a Stommeln, i Tangerine Dream iniziarono a
suonare liberamente, come immersi di un flusso di coscienza, non per un ipotetico pubblico ma per
se stessi. Il ritmo e la melodia non erano più dominanti. I musicisti avevano compreso come
indirizzare, con i propri strumenti, dei messaggi non afferrabili né verbalmente, né musicalmente.
Nessuna melodia, nessun ritmo su cui gli stessi si sarebbero potuti basare. Suoni, immagini e flussi
di pensieri senza contenuto apparente. Per giungere ad »Alpha Centauri« fu necessario l’aiuto di
hashish o di qualche altra sostanza, anche se difficilmente si troverà uno qualsiasi di quei superstiti
oggi disposti ad ammetterlo. Ma ascoltando attentamente i riverberi di quella musica fatta di sola
armonia, si scoveranno almeno i postumi di un viaggio astrale o le derive legate alle diverse
esperienze fatte dai musicisti nel loro “trip” personale.
Dopo l’uscita di »Alpha Centauri« i giornalisti specializzati inglesi furono i primi a parlare di
Musica Cosmica. Senza badare minimamente ad Edgar Frose, che soleva definire il suono del suo
gruppo “musica surrealista”, i critici seguirono molto più volentieri i suggerimenti di Kaiser: “…I
Tangerine Dream iniziano a fare una musica cosmica esattamente dove i Pink Floyd l’hanno
lasciata…”.
All’inizio alcune band stettero al gioco, divertendosi persino a rispondere alle domande dei
giornalisti che li incalzavano riguardo questo nuovo “genere musicale”. La cosa faceva agli stessi
non poco comodo visto che finalmente qualcuno si era accorto della loro esistenza. Erano
soprattutto i Tangerine Dream, gli Ash Ra Tempel e i Popol Vuh ad interessare i critici francesi e
quelli d’oltremanica.
Gli Ash Ra Tempel identificavano la Musica Cosmica come parte del tutto, un nuovo metodo di
comunicazione senza una diretta relazione con il pubblico e senza esclusione per loro stessi.
I Popol Vuh identificavano l’anima umana come una porta aperta verso il cielo, una discesa negli
infiniti spazi del cosmo.
Edgar Froese dei Tangerine Dream si sbottonò ancor di più: “Noi traiamo le nostre ispirazioni
direttamente dal cosmo. Esiste una musica delle sfere che è possibile calcolare secondo le orbite
planetarie, lo fanno negli istituti scientifici grazie all’aiuto dei calcolatori … Quindi esiste musica
nell’universo creata da certe relazione tra le stelle … Per ricreare musicalmente l’infinita
espansione del cosmo è necessario l’utilizzo di mezzi tecnici, meccanici ed elettronici che
permettano di sondare la profondità acustica del suono”.
Mentre Rolf, Gille e i loro iniziatori gitani, Golowin e Wegmüller cercarono poi nel 1972 di
organizzare il tutto scientemente e creare di conseguenza una nuova via di sperimentazione per
l’acido lisergico e in maniera indiretta per la teorizzata Musica Cosmica, diretta evoluzione delle
esperienze acide del passato, i loro musicisti, ormai stanchi di una tarda moda musicale psichedelica
rimasta in vita soltanto in terra tedesca, cominciarono uno alla volta ad evolversi, finendo
addirittura per sostenere che le loro creazioni non avessero mai spartito nulla con un genere
musicale sostanzialmente inesistente.
Kaiser si era trovato in quel preciso momento talmente stregato, distratto e rapito da tutto ciò che lo
stava circondando che pensò addirittura di cedere la gestione di alcune band direttamente a Brian
Barritt e a sua moglie Liz Elliot, gli unici seguaci europei di Leary rimasti in circolazione dopo
l’ennesimo arresto del profeta dell’LSD, avvenuto in Afghanistan il 13 gennaio 1973. È inutile dire
che quasi tutti i musicisti della scuderia Kaiser si imbarazzarono non poco a causa della piega che
aveva preso la faccenda della loro musica in qualche modo legata alla droga.
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