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Dall’elvetico calderone di cui si è narrato, fatto di santoni pastorali e metropolitani, di droghe
psichedeliche, di religioni alternative, di astrologia e di libertà estrema, avevano oramai preso corpo
tre nuovi progetti discografici: il disco »Seven Up«, accreditato a Timothy Leary & Ash Ra Tempel,
il successivo »Lord Krishna von Goloka«, accreditato a Sergius Golowin, Jerry Berkers, Jürgen
Dollase, Jörg Mierke, Klaus Schulze, Walter Westrupp, Bernd Witthüser e il leggendario doppio in
cofanetto »Tarot«, accreditato questo a Walter Wegmüller, Jerry Berkers, Jürgen Dollase, Hartmut
Enke, Manuel Göttsching, Harald Großkopf, Klaus Schulze, Walter Westrupp.
Per queste e per le successive uscite discografiche era stata fondata da Rolf-Ulrich Kaiser una
sottoetichetta, sempre distribuita dalla »Metronome«, la »Die Kosmischen Kuriere«. In breve tempo
venne però rinominata »Kosmische Musik«, rimanendo in qualunque caso controllata dalla Ohr e
distribuita dalla »Metronome«. Il ben noto logo della »Die Kosmischen Kuriere« venne creato per
la Ohr dal pittore gitano Walter Wegmüller mentre l’altrettanto famoso centrino per i vinili
»Kosmische Musik« fu un’idea del misterioso e visionario disegnatore Peter Geitner.
La venuta della triade dei nuovi guru (Leary, Golowin, Wegmüller) aveva però spaccato ancora più i
rapporti umani all’interno degli ambienti Ohr, non soltanto tra i musicisti ma anche tra gli addetti ai
lavori il malcontento era lampante. Nel maggio del 1973 Peter Meisel diede forfait. Inizialmente si
concentrò totalmente sulle aziende di famiglia per poi emigrare negli Stati Uniti, dove divenne
socio in affari di un’importante catena di fast food.
A quel punto la »Ohr Musik Produktion GmbH« era diventato un progetto sotto la sola guida del
duo Rolf-Ulrich Kaiser e Gille Lettmann.
I due, per poter continuare a pubblicare e stampare la musica dei cataloghi Ohr e Pilz, il 18 maggio
del 1973 acquistarono le quote societarie di Peter Meisel grazie ad un pesante prestito elargito loro
dalla madre di Gille, la signora Kristine. A quel punto la nuova sede della Ohr venne spostata all’
»Europa-Center« di Berlino, un centro commerciale con una torre per uffici nel quartiere di
Charlottenburg, quella di Colonia rimase dov’era, sempre a casa di Kaiser. La nuova sede berlinese
sarebbe rimasta attiva per un anno e mezzo.
Con l’uscita di scena di Meisel si era andato però a creare un problema non secondario. Le »edizioni
musicali Intro-Meisel« non andavano più bene per registrare i diritti delle nuove produzioni Ohr.
Kaiser ovviò alla cosa creando la »Cosmic News«, una propria casa di edizioni che almeno
inizialmente sembrava possedere tutte le carte in regola con la GEMA: la società tedesca per la
gestione dei diritti musicali.
Ben presto però alcuni artisti si accorsero che per gran parte della nuova musica pubblicata
attraverso la »Kosmische Musik« non venivano versate correttamente le royalty. La cosa era da
ricondurre al fatto che il gran numero di licenze verso l’estero non venivano registrate
correttamente, ad esempio dalla SIAE italiana e dalla SACEM francese. La nave cosmica sembrava
far rotta verso gli scogli e di denaro per la gestione delle risorse e per i musicisti ne rimaneva
sempre meno. Senza la professionalità degli uffici della »Hansa«, l’inesperienza o la faciloneria
della Lettmann nel campo amministrativo avrebbe portato tutti i nuovi progetti al fallimento.
Rimane un dato storico inconfutabile il fatto che i due produttori fossero dei visionari sognatori in
totale buona fede, basti pensare che durante uno dei momenti economicamente più difficili, Kaiser
rimaneva ingenuamente convinto di possedere una squadra di musicisti in grado di fargli
guadagnare in breve tempo tre milioni e mezzo di Marchi con un’intenzione d’investimento in
nuove produzioni per un valore di 1,8 milioni. Si trattava di cifre all’epoca improbabile anche per
una casa discografica di grande successo.
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