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Prima della rottura definitiva con Klaus Schulze, esaurite le riserve di personaggi curiosi come
Leary, Golowin e Wegmüller, Rolf-Ulrich Kaiser aveva voluto continuare su quella stessa falsariga
proseguendo imperterrito i suoi progetti dedicati alla Musica Cosmica, preoccupato com’era a causa
di un palese ed evidente calo creativo che stava investendo un po’ tutta la scena musicale giovanile
della Repubblica Federale di Germania.
Tra i mesi di febbraio e maggio del 1973 aveva così organizzato delle sessioni di registrazione per
una serie di dischi a tema, che avrebbero dovuto in qualunque caso continuare la saga cosmica,
arricchendola con le teorie dello scienziato statunitense Andrija Puharich, impegnato all’epoca nel
diffondere stravaganti idee riguardo ipotetici extraterrestri che avrebbero visitato la terra 6000 anni
prima e anche durante il periodo di vita dell’astronomo ed architetto dell’Antico Egitto Imhotep.
In tal senso potremmo addirittura dire che Rolf e Gille furono tra i precursori in Germania della
moderna moda parascientifica nota come ovniologia, avidi seguaci ora di un altro strano
personaggio svizzero, tale Erich von Däniken: ricercatore e scrittore dedito all’ufologia e alla
criptoarcheologia.
Se oggi non fa più sorridere intrattenersi con una persona interessata di “misteriosi oggetti non
identificati”, all’epoca i due produttori furono ritenuti mezzi matti.
Comunque sia, gli incontri musicali vennero organizzati tutti nei fine settimana e iniziavano nel
tardo pomeriggio presso lo »Studio Dierks« a Stommeln, per essere precisi alle 17:30. Gli invitati
erano ora Jürgen Dollase, Manuel Göttsching, Harald Großkopf e Klaus Schulze.
Dopo un momento di rilassamento collettivo, scambio di opinioni e prove con i rispettivi strumenti,
i musicisti iniziavano a suonare improvvisando sotto l’influsso di sostanze allucinogene. Durante
alcune sessioni aveva partecipato musicalmente a quei consessi anche Peter Baumann dei
Tangerine Dream. Esistono infatti dei nastri magnetici (oggi ancora parzialmente inediti) contenenti
delle improvvisazioni a base acida tra Baumann e Schulze, musiche improvvisate che avrebbero
dovuto costituire lo scheletro portante del reale secondo capitolo di »Gilles Zeitschiff« ma rimaste
interdette alla post-produzione per volere di entrambi i musicisti.
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