*** Ohr Story #19 *** 

Trip #19: THE JOY SIGNED

Nell’estate del 1973 dei nuovi contratti discografici vennero presentati da Rolf-Ulrich Kaiser a diversi musicisti ma furono definiti quasi da tutti un imbroglio e coloro che li firmarono furono soltanto Jürgen Dollase (Wallenstein), Manuel Göttsching (Ash Ra Tempel), Florian Fricke (Popol Vuh) e Stephan Kaske (Mythos).
Oramai, con Klaus Schulze messosi di traverso, Rolf e Gille diedero vita ad un altro nuovo progetto discografico per cercare di sfruttare il più possibile il nome di Schulze come sorta di specchietto per le allodole, visto che fuori dai confini tedeschi il baldo giovane berlinese vendeva molto più di tutti gli altri che avevano accettato di firmare.
Vennero presi diversi brani dal catalogo discografico Ohr più recente e venne aggiunto del materiale inedito registrato durante le sessioni dei Cosmic Jokers, quelle avvenute tra il febbraio ed il maggio del 1973. Tutto il materiale audio venne missato in quadrifonia da Dieter Dierks, che aggiunse in sovra-incisione le parole riverberate di Gille, di Kaiser e dell’allora fidanzata di Manuel Göttsching, l’aspirante modella Rosemarie (Rosi) Müller. Ne uscirono una serie di album quasi subito disconosciuti da Klaus Schulze. Due a nome Cosmic Jokers, uno accreditato al supergruppo »Galactic Supermarket«, uno pubblicato in formato compilation ed un quinto accreditato a Gille Lettmann con lo pseudonimo Sternenmädchen (Ragazza delle stelle).
Nel 1974 con l’uscita di questo nuovo progetto, oggi noto nel suo insieme sotto il nome »The Cosmic Jokers«, Kaiser e la Lettmann si erano ormai convertiti in toto alle sostanze psicoattive. L’uso di droghe era visto come una sorta di salvagente per sé stessi, prima ancora che per l’umanità come le avevano intese da sempre Timothy Leary e Ken Kesey.
Tutto quel bel castello fatato era stato costruito di carte (anzi, di tarocchi per restare in tema astrologico) e stava rapidamente soffiando via, considerando il fatto che tutta l’azienda era ormai nelle mani della sola Gille che, in preda a chissà quale delirio di personalità, pretese da quel momento di farsi chiamare da tutti solamente con il nick name Sternenmädchen.
Con gli album dei Cosmic Jokers, anche se oggi questi dischi vengono considerati dei capisaldi della post-psichedelia europea, le campagne pubblicitarie dell’epoca, nonché i testi recitati all’interno delle registrazioni o scritti nelle copertine, fecero sorridere anche i giornalisti più intimi allo stesso Kaiser. Tuttavia vi furono anche articoli positivi, come quelli scritti da Dolf Hartmann per la rivista musicale »Pop« o come quelli pubblicati nella rivista per ragazzi »Bravo«.
In memoria del »Furthur Bus« di Ken Kesey, un vagone ferroviario venne affittato e fatto dipingere con colori sgargianti. Caricato a bordo qualche musicista superstite venne girata tutta la Germania Occidentale visitando le principali sedi giornalistiche del paese. In quell’occasione vennero offerti biglietti d’autobus gratuiti a tutti i giornalisti che intendessero raggiungere le conferenze stampa dei Corrieri Cosmici (Kaiser e la Lettmann) che si tennero sull’altipiano forestale dell’Hunsrück, dove si dovettero installare per l’occasione dei gruppi di continuità per l’alimentazione di potenti sistemi di diffusione sonora. Per queste ed altre iniziative venne fondata a Colonia una nuova società, la »Sternenmädchens Media Service GmbH«. Sebbene i buoni propositi, le spese di gestione avevano superato di gran lunga i guadagni. Senza contare il fatto che gli ormai stremati produttori non badavano a spese per quelle che erano le necessità grafiche.
Nell’entourage Kaiser-Lettmann figuravano anche fotografi e disegnatori di primissimo piano per l’epoca, sempre con l’intento di fornire prodotti discografici di altissimo livello e dagli standard d’imballaggio a dir poco suntuosi, come il fotografo canadese Marcel Fugère ed il bravissimo disegnatore Peter Geitner.





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