*** Ohr Story #20 *** 

Trip #20: ACCUSATIONS

Se tutta la faccenda del denaro sperperato non fosse bastata, già da un po’ circolavano voci secondo le quali Kaiser e la Lettmann avessero proceduto “retribuendo” i musicisti con la cessione di stupefacenti. La cosa è a dir poco ridicola, ma anche in questo caso sarà opportuno andar con ordine.
Durante alcune sessioni di registrazione, che peraltro erano già avvenute da un pezzo, si era proceduto allungando i drink riservati ai musicisti con della droga. Sembra, ma non è mai stato chiarito con certezza si trattasse di LSD. Klaus Schulze affermò in un’intervista di essere stato per così dire costretto ad assumere degli allucinogeni per le registrazioni di quelle sessioni che egli riteneva mostruose e che sarebbero poi divenute il cardine portante degli album accreditati ai Cosmic Jokers.
Alcuni musicisti, in testa Schulze, cercarono semplicemente di mettersi in mostra raccontando sciocchezze (l’uso forzato di droghe ad esempio), mentre altri camuffarono in questa maniera la propria incapacità di fare affari, visto che alcuni di loro i contratti con Kaiser li avevano firmati senza nulla eccepire. Il motivo cardine di queste accuse in sunto erano appunto i contratti discografici di cui sopra; se si fosse riusciti a dimostrare che la firma era avvenuta sotto l’influenza di droghe, gli stessi si sarebbero potuti stracciare in favore di altre etichette o case discografiche che corteggiavano già da tempo gli accusatori.
In qualunque caso e quale sia la verità, l’assunzione della droga non può essere avvenuta senza che i diretti interessati non fossero stati consenzienti. Ciò è divenuto palese grazie ai ricordi di Walter Westrupp, Manuel Göttsching, Jürgen Dollase e Harald Großkopf. Ad oggi si può tranquillamente affermare che tutti i musicisti coinvolti in quelle registrazioni erano ben felici di prendere le sostanze che andavano ad allungare le bibite, il thé o il caffé che Gille o Rolf preparavano per loro durante le sessioni di registrazione o gli incontri preparatori.
Per correttezza vi è da precisare tuttavia che almeno cinque, tra collaboratori e musicisti di Kaiser, finirono poi ricoverati in reparti psichiatrici. Tra i nomi più noti in questo caso figurano il bassista Hartmut Enke degli Ash Ra Tempel, Maik Hirschfeldt del duo Emtidi ed il bravissimo disegnatore fantasy Peter Geitner. Che la cosa sia collegata o meno a tutta la vicenda dell’LSD non lo sapremo con certezza mai.
Una serie di fatti sicuramente accaduti può tuttavia venire in aiuto anche in questo caso. Nell’autunno del 1972 Jerry Berkers aveva lasciato i Wallenstein a causa di forti squilibri mentali; ritornato a casa dei genitori in Olanda le sue condizioni peggiorarono sempre più sino a quando, nel 1977, fu necessario un primo ricovero in ospedale. Nel caso specifico vi è da dire che Berkers, il cui nome di battesimo era Ger, aveva da sempre mostrato segni di una depressione latente, anche prima di conoscere Rolf-Ulrich Kaiser.
Quando Ger si era unito ai Wallenstein nel 1971 gli altri componenti della band avevano notato alcuni suoi strani comportamenti, come ad esempio il fatto che si negasse per giorni e giorni. Durante una sua visita a Bernd Witthüser e Walter Westrupp aveva anche rubato un automobile ad un contadino, giustificandosi poi con una frase che farebbe pensare non tanto ad una nevrosi, ma addirittura ad una psicosi latente, visto che quel furto gli fu ordinato a detta sua da alcune voci che già da tempo disturbavano i suoi pensieri.
Si scoprì soltanto in seguito che egli aveva suonato per nove mesi in Vietnam, alla fine degli anni Sessanta, in una di quelle orchestre che solevano alleviare, grazie anche all’intrattenimento con ragazze in topless, le sofferenze dei soldati americani al fronte. L’atrocità della guerra, le condizioni di qui luoghi e non da ultimo un attacco subito con dei cecchini che ferirono una donna sul palco, avevano inorridito a tal punto la sua giovane mente da lasciare impressi nella sua anima tutti quei fantasmi che lo perseguitarono per anni, sino alla prematura scomparsa avvenuta nel 1988 a Brunssum a causa di un’overdose di eroina.
Non si potrà dunque imputare a Kaiser ogni male occorso a coloro i quali lavorarono per lui e che di certo non furono costretti con le armi a prestarsi alla causa della Ohr, a fumare marijuana o a bere da quelle piccole coppe da champagne un liquido insapore. Erano ragazzi perlopiù emarginati, vivevano in luoghi fatiscenti e già conoscevano le droghe, che nelle città tedesche dell’epoca circolavano da molti anni. Il fatto che alcuni di loro abbiano in seguito avuto successo con la musica a livelli altamente professionali non cancella il loro passato di moderni bohémien.
Un altro fatto certo è il seguente: sia Rolf che Gille, presi nella loro sfera privata e dunque distanti dai neo-personaggi che avevano voluto cucirsi addosso, risultavano a detta dei presenti due persone con la testa sulle spalle, molto intelligenti, simpatici, piuttosto riservati e per nulla cosmici, sostanzialmente all’antitesi di quella che era la loro immagine pubblica. Alcuni hanno riportato che durante le conversazioni erano risultati due tipi assai professionali e che la loro realtà domestica non sembrava corrispondere per nulla ai miti suggeriti durante la promozione degli album Ohr.





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