*** Ohr Story #24 *** 

Trip #24: MIKULSKI + DIERKS

Ad eccezione dei quattro dischi dei Tangerine Dream (»Electronic Meditation«, »Alpha Centauri«, »Zeit« e »Atem«) e dei due di Klaus Schulze (»Irrlicht« e »Cyborg«), vi è da dire che per molti anni i diritti di pubblicazione dei vari album dei vecchi cataloghi Ohr & Pilz non vennero reclamati da nessuno. Di conseguenza molte delle ristampe in vinile prima e quelle in compact disc poi, anche se editate da importanti etichette discografiche tedesche, francesi e italiane, non possono essere definite perfettamente e totalmente legittime in termini di materia legata al copyright. A tale proposito, le ultime notizie certe che riguardano Rolf-Ulrich Kaiser sono infatti legate soltanto alle riedizioni musicali.
Negli anni Ottanta Kaiser, come ex proprietario della Ohr, contattò Bernhard Mikulski (titolare della »Mikulski Schallplattenn GmbH« e della »Zyx GmbH«) per ottenere a livello economico la quota che gli spettava per le ristampe dei dischi nei quali figurava come produttore artistico, come produttore esecutivo, come produttore associato e come detentore dei diritti acquistati da Peter Meisel nel 1973. Mikulski fece notare a Kaiser che aveva ormai perduto i diritti relativi a quelle registrazioni tanti anni prima, all’epoca dell’asta stragiudiziale.
La verità era che Kaiser aveva perduto sì le sue proprietà, il materiale e i nastri magnetici di cui abbiamo già parlato, ma non i diritti legati alle suddette uscite discografiche. Non potendo permettersi economicamente di arrivare in un aula di tribunale non riuscì ad ottenere alcun rimborso da Mikulski.
Le varie etichette specializzate in ristampe Krautrock avrebbero infatti successivamente intrattenuto accordi unicamente con Dieter Dierks e in alcuni casi direttamente con i musicisti-compositori. In merito alla vicenda delle quote economiche spettanti è opportuno in questa sede riportare anche le informazioni che il giornalista-collezionista Kurt Wehrs raccolse a Limburg a.d.Lahn, parlando direttamente con Bernhard Mikulski. Il discografico responsabile delle ristampe marchiate »Pop Import« riferì al tempo che, quando venne pubblicato il primo cofanetto della »Zyx Records« nel 1980 (contenente tre LP del duo Witthüser & Westrupp), non si era riusciti a rintracciare in nessun modo né Kaiser, né la Lettmann. Si fece così in modo che, dopo tutti i coinvolti in quelle registrazioni avessero dato il loro consenso, venisse aperto un dovuto economico presso un notaio per il diritto di partecipare al profitto da parte di Kaiser & Lettmann. In questa maniera la Zyx volle tutelarsi, cercando di evitare che in futuro giungessero reclami e obiezioni in merito a questa prima riedizione tedesca.
Poco tempo prima della messa in commercio del suddetto cofanetto riapparve però improvvisamente Kaiser che, tramite un legale, cercò inutilmente d’impedirne l’uscita nei negozi. Sempre secondo quanto riportato da Mikulski si era saputo che Kaiser aveva ceduto tutti i diritti relativi alle produzioni musicali come garanzia di un prestito economico ricevuto dalla madre di Gille; nello specifico si sarebbe trattato di quella fantomatica signora Kristine intervenuta economicamente verso la figlia nel 1973. Questa donna si era detta anche disponibile a cedere definitivamente il pacchetto dei diritti in questione a Dieter Dierks, trasferendo in questo modo tutte le produzioni a nome Rolf-Ulrich Kaiser alla società discografica »Venus«. Per questo motivo per molti anni a seguire la società »Breeze«, diretta discendente della »Venus«, vantò virtualmente il possesso di alcuni diritti di produzione. In realtà, ciò che possedeva la »Breeze« erano soltanto le copie di backup dei nastri magnetici e alcuni contratti stipulati con dei singoli musicisti. All’inizio del 1984 il trasferimento definitivo dei diritti, in cambio di una certa somma di denaro, non era tuttavia ancora avvenuto, sebbene nel frattempo fossero già presenti nei negozi di dischi parecchie ristampe marchiate »Venus«, »Pop Import« e »Bernhard Mikulski GmbH«.
I marchi Ohr, Pilz e Die Kosmischen Kuriere-Kosmische Musik, con i relativi loghi, non essendo stati all’epoca della loro ideazione brevettati o registrati, sono stati negli anni successivi utilizzati in maniera arbitraria da Bernhard Mikulski che, assieme a Dieter Dierks, creò nei primi anni ’80 anche l’effimera etichetta »Ohr Today« e durante tutti gli anni successivi dalla »Zyx«, dalla »Spalax« e in misura minore anche da altre etichette che procedettero in maniera disordinata ad una infinita serie di ristampe in compact disc o in long playing, rilasciate in gran parte su licenza »Venus« o »Breeze«.
Discorso assai diverso riguarda le ristampe degli album dei Tangerine Dream. Soltanto con l’inizio del 1980 Edgar Froese divenne in maniera definitiva legale proprietario dei diritti dei quattro album originariamente rilasciati dalla Ohr. Già dal 1976 tuttavia, »Alpha Centauri«, il doppio »Zeit« e »Atem« erano stati concessi in licenza permanente all’inglese »Virgin« e in sub-licenza alla tedesca »Brain«. Dal 1985 la formazione berlinese cominciò a gestire in proprio le licenze relative ai sopraindicati album ed anche ad »Electronic Meditation«, dà principio attraverso una società con sede a Londra e successivamente con la propria casa di auto-produzione.
Klaus Schulze, come già riferito, era riuscito a svincolarsi dal progetto Ohr già nel 1973 e a firmare, come peraltro aveva fatto Edgar Froese, due contratti discografici: con la »Brain« per il mercato nazionale e con la »Virgin« per il mercato estero. Gli album »Irrlicht« e »Cyborg« furono pertanto trasferiti alla belga »Ariola« e alla tedesca »Brain« già nel 1975 e ristampati con una veste grafica del tutto differente, in maniera tale da non infrangere il copyright relativo all’artwork.
Per quanto riguarda gli Ash Ra Tempel, Manuel Göttsching concesse inizialmente a Bernhard Mikulski la riedizione dei soli due album nei quali figurava egli stesso come produttore delegato e cioè »Starring Rosi« ed »Inventions for Electric Guitar«.
»Pop Import« ristampò però ad insaputa di Göttsching anche l’album »Seven Up«, la cui produzione, nonché idea primigenia, rimandava ad Hartmut Enke e a Rolf-Ulrich Kaiser. A quel punto Manuel Göttsching richiese alla casa discografica dell’Assia un compenso a cinque cifre. Se la somma non fosse stata versata in maniera anticipata »Pop Import« non avrebbe più potuto continuare a ristampare gli album degli Ash Ra Tempel.
Mikulski non accettò di pagare quanto richiesto e dal 1983 bloccò ogni ristampa in vinile dedicata al noto gruppo berlinese.





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